ACQUA PER I RIFUGIATI, Endabaguna. Tigray, Etiopia,2020
Non cessa di crescere l’emergenza dei rifugiati eritrei in Etiopia: ad Endabaguna, sede del Centro di Transito dell’UNHCR, il progetto per realizzare un pozzo profondo per una maggiore disponibilità di acqua per i rifugiati e gli abitanti della città.
I rifugiati eritrei in Etiopia transitano in buona parte dallo ‘Screening Center’ di Endabaguna, non distante dalla frontiera, per poi venir raccolti in 4 campi, con l’assistenza e protezione dell’UNHCR, nella confinante regione del Tigray: Shimelba, Mai Aini, Adi Harush, e Hitsats. Una fondamentale necessità segnalata è la scarsità di acqua sicura per il consumo umano rispetto al gran numero di persone: necessaria per bisogno vitale, e per tutelare condizioni igieniche e salute. Si è al lavoro per questo con la Eparchia (Diocesi) Cattolica di Adigrat – Etiopia e altri esperti locali, in collaborazione con la Fondazione Butterfly onlus, che da tempo opera nella regione in specifico nel campo dei progetti per dare disponibilità di acqua potabile.
Attesa la situazione che tuttora provoca la fuga di molti dall’Eritrea, le nuove installazioni estenderanno nel tempo la loro utilità; il coinvolgere tra i beneficiari anche i locali residenti nel territorio offre una significativa sinergia dal punto di vista tecnico della realizzazione, e previene una possibile contrapposizione nei confronti dei rifugiati che, pur alternandosi nella presenza, vi risiedono ormai stabilmente, e in numeri che rappresentano una quota oscillante ma sempre considerevole rispetto ai residenti locali.